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"Forse con l'italiano si comunica in modo più diffuso il proprio pensiero, e l'inglese, la lingua universale per eccellenza, può essere più adatto a comunicare in giro per il mondo; eppure le cose che ci stanno più a cuore, le comunicazioni più profonde e sincere, più intime ed importanti, non c'è inglese o italiano che le possano esprimere. Magari meglio funzionerebbe uno sguardo, o una stretta della mano; un cenno d'intesa, una carezza, un bacio; o la lingua segreta della madre del bambino fatta di suoni e di contatti, intonazioni di parole; il dialetto arcano ed intraducibile del corpo nella sicurezza del cibo e del calore che rassicura. Per molti il dialetto è ancora questo e proprio questa è la vera differenza con la lingua ufficiale o con quelle universali e commerciali, fredde e più distanti dalle emozioni, assunte dalle società per esternare le loro formalità. In effetti, a ben guardare, ogni linguaggio usato dalla madre con il proprio bimbo è di per sé un dialetto".